giovedì 2 dicembre 2010

TUTTI, di Enrico Remmert

La mostra di Carlo Gloria, "Tutti", è aperta dal 25 Novembre 2010 al 20 Gennaio 2011 presso Onderoad, Strada Pianezza 289, Torino.

La mostra Tutti, basata su una selezione di lavori realizzati da Carlo Gloria negli anni 2008-2010, è una mostra di ritratti. Si inserisce perciò in uno dei filoni chiave dell’arte figurativa, il cui senso e valore sono però stati in qualche modo banalizzati in tempi odierni, a causa dell’invenzione e diffusione della fotografia (e questo nonostante molti fotografi, proprio con la ritrattistica, abbiano saputo creare una vera e propria nuova arte a sé stante). L’osservazione non è casuale, perché è esattamente al confine fra pittura e fotografia che si inserisce il lavoro di Carlo Gloria. Le opere esposte, infatti, sono nella maggior parte dei casi oli o ricami su base fotografica: il punto di partenza è perciò la fotografia digitale, ma il punto di arrivo passa necessariamente attraverso un intervento “manuale”, con la pittura a olio o con la cucitura. Ovviamente non sono più re e regine, generali o prelati a essere ritratti, ma uomini comuni, contemporanei, reali per realtà e non per regalità. Il risultato è una sorta di “catalogo dei viventi” in cui l’artista non ricerca più il singolo soggetto, ma il tipo umano a cui il soggetto può assomigliare, con un intento classificatorio capace di capovolgere ogni individualismo. I soggetti qui sono sagome i cui i dettagli si perdono nelle sfumature cromatiche, perché il tema centrale della ricerca di Carlo Gloria è l’ombra, l’indefinito, l’indistinto. Lui stesso ha dichiarato: “Questi ritratti devono assomigliare, non essere identici: il gioco è che se qualcuno si riconoscerà nel ritratto di qualcun altro, capirà di assomigliare a qualcun altro. A quel punto si è innescato un lavoro mentale, la scoperta – contro ogni individualismo – che ci assomigliamo, universalmente.” Così, nel limbo bianco dello sfondo, immobili, non sono i soggetti a venirci incontro con il loro realismo: siamo noi a tuffarci in quest’atmosfera onirica per ritrovarci immersi in una quiete assoluta, dominati da un senso di incombenza, ma non di solitudine, intenti a indovinare i tratti precisi dei volti, le pose esatte, le forme dei corpi e degli abiti. È proprio questo mondo indefinito che permette di marcare la distanza con quella tipologia di ritratti con cui il mondo odierno ci mette costantemente e inconsciamente a contatto in ogni momento della giornata: i ritratti “ombra” di Carlo Gloria sono lontani anni luce dal mondo della pubblicità, dei giornali, dei manifesti (e anche dal mondo schizofrenico del web), ma sono anche molto lontani dal soddisfare quella “necessità” insita nel ritratto, ovvero il desiderio e l’ambizione di colui che è raffigurato di tramandare ai posteri la propria immagine, come testimonianza del proprio passaggio. Ciò che qui si comunica, invece, è un’immagine tenue, delicata: un’immagine sfumata e, perciò, universale.

TUTTI is an exhibition of portraits realized by Carlo Gloria from 2008 to 2010. Therefore it belongs to figurative art, whose meaning and value have been trivialized in modern times, due to the invention and spread of photography (and this in spite of many photographers, with the portraiture, have been able to create a new real art). The observation is not accidental, because it is exactly on the border between painting and photography that the work of Carlo Gloria fits. In fact, the works exposed are, in most cases, oil paintings on photographic basis: the starting point is the digital photography, but the point of arrival is necessarily based on a “manual” intervention of the artist with oil painting and/or with sewing. Obviously they are no longer kings and queens, generals or prelates to be portrayed, but ordinary and contemporary men, which are real for reality and not for royalty. The result is a "living catalog" in which the artist does not search the individual subject, but the human type to which the subject may look like, with a purpose of classification that can turn any individualism. The subjects are shapes whose details are lost in the chromatic shades. The central theme of Carlo Gloria’s research is the shadow, the undefined, the indistinct. He said: "These portraits should just look like, not be identical. The game consists in it: someone will recognize himself in the portrait of someone else and he will understand to look like other people. In this way a mental work started: the discovery - against any individualism - that we are universally alike”. The subjects of the works stay motionless into the white limbo of the background and we lose ourselves in this dreamy atmosphere, in an absolute quiet, dominated by a sense of task, but never lonely. We try to guess the exact traits of the faces, the correct poses, the forms of bodies and of clothes. This indefinite world marks the distance with that kind of portraits which the modern world puts us constantly and unconsciously in touch with, in every moment of the day. "Shadow portraits” of Carlo Gloria are light years away from the world of advertising, newspapers and posters (and also from the schizophrenic world of the web), but they are also very far from satisfying the embedded "necessity" of the portrait: the desire and ambition of one who is portrayed to hand down to descendants his own image, as a proof of his existence.
However, what Carlo Gloria wants to communicate here, is an image soft, delicate, blurred and, therefore, universal.

mercoledì 27 ottobre 2010

"L'ornamento è un crimine" Adolf Loos, 1908



Villa Ulpiana si trova nel centro storico di Volpiano, una cittadina alle porte di Torino. Le facciate della casa (Villa Ulpiana è l’antico nome della città di Volpiano) sono stati riprogettati da Carlo Gloria in collaborazione con l’architetto Stefano Cerruti dello studio BSA. Sui tre lati è stata dipinta una vecchia mappa del territorio con sovrapposto il tracciato attuale delle autostrade Torino-Milano e Torino-Aosta che lambiscono la cittadina.

Villa Ulpiana adesso non è più una anonima casa simile nell’aspetto a tante altre, ma si è trasformata in un coraggioso intervento artistico.












venerdì 22 ottobre 2010

Studio shots








mercoledì 20 ottobre 2010

The family

The grandfather, his three sons, their wives and grandchildren. The present and the future. Here is a typical, healthy Italian family.

lunedì 24 maggio 2010

Dinosaur woman

Pink shirt, white skirt, brown boots, three children, head of green dinosaur.

lunedì 17 maggio 2010

Pegi


Blue jacket, gray pants, orange tie, bald head, arms folded.

martedì 11 maggio 2010

Cristina and Attilia

giovedì 6 maggio 2010

Remi, the french

lunedì 3 maggio 2010

Sarah

giovedì 29 aprile 2010

Enrica

martedì 27 aprile 2010

My self-portrait, 2008

venerdì 23 aprile 2010

Quello che penso

Questo è il link di un articolo sulla Stampa di Torino che parla di me. Firmato da Emanuela Minucci.


Here is a link in an article in La Stampa of Turin, which is about me. Signed by Emanuela Minucci.

«Vorrei più rapporti con musei e fondazioni»
Carlo Gloria
ha 44 anni, è torinese al cento per cento e dice di trovarsi benissimo nella sua città dove è cresciuto «artisticamente e professionalmente». Ma un rimprovero da fare, e da girare al prossimo sindaco come alla futura giunta Cota, ce l'ha: «Il tanto famoso sistema artistico torinese, cioè i musei e le fondazioni, hanno scarsissimi rapporti con gli artisti che lavorano nel territorio». Aggiunge: «L'unico appoggio istituzionale che io abbia mai avuto è stato quello dell'ufficio Creatività e Innovazione del Comune dove fanno un ottimo lavoro». Un po' poco però, secondo Gloria. Lui è convinto che le istituzioni debbano investire nella formazione: nei licei artistici, nell'Accademia di Belle Arti, nella divulgazione dell'arte. «Non mi piacciono invece i finanziamenti pubblici alle fondazioni d'arte private, mentre le gallerie private che lavorano con gli artisti torinesi si contano sulle dita di una mano». L'artista che opera a Torino quindi per forza di cose deve contare su se stesso e sulle proprie forze? «Sì, ma sia chiaro; non mi sto lamentando, sono convinto che sia giusto così. E' una sorta di selezione naturale».

martedì 20 aprile 2010

Jaammj

Jaammj è un blog molto interessante in lingua inglese che si occupa di arte, cultura, moda e tendenze. Jaammj parla anche di Carlo Gloria http://www.jaammj.com/archives/388 e di Pullula http://www.jaammj.com/archives/393
Visitate Jaammj!!!

Jaammj is a very interesting blog in English that focuses on art, culture, fashion and trends. Jaammj also speaks of Carlo Gloria http://www.jaammj.com/archives/388 and Pullula http://www.jaammj.com/archives/393
Visit Jaammj!!!

giovedì 1 aprile 2010

Brrrrrr, che paura!!!


Nel 2001 il gallerista Franz paludetto mi chiese di partecipare a una mostra nel castello di Rivara, in provincia di Torino.
Per la prima volta avevo l'occasione di mostrare i miei affreschi digitali.
Dopo tanti anni, tornando a Rivara, mi sono recato ad osservare il lavoro: con grande stupore ho scoperto che il
tempo li ha resi più interessanti ancora! Le pareti umide del castello hanno creato colature e pieghe interessantissime;
i colori sono sbiaditi in certi punti e ingialliti in altri, la colla ha retto benissimo.
Ora le mie immagini sono veramente fuse nelle pareti secolari del castello. Sembrano fantasmi. Brrrrrr, che paura!!!



In 2001, the gallery owner Franz Paludetto asked me to participate in an exhibition in the castle of Rivara, near Torino.
For the first time I had the opportunity to show my digital paintings.
After so many years, returning to Rivara, I went to see the work and with great astonishment, I discovered that the
time has made them even more interesting! Damp walls of the castle have created interesting castings and folds;
the colors are faded in some places and yellowed in others, the glue has held up very well.
Now my images are fused into the walls of the secular castle. They look like ghosts.
BRRRRRR that fear!





martedì 16 febbraio 2010

L'anoressica

Anorexic

Siamo in campagna elettorale e anche a me è stato chiesto di dare il mio contributo.
Stasera questo quadro andrà in asta per sostenere la campagna di Mercedes Bresso.

L'anoressica. 30x80 cm.
Base d'asta: 400 €
Olio su base fotografica.

We are under election and they asked to me to give my contribution.
Tonight this work will go to auction to support the campaign of Mercedes Bresso.

Ai Magazzini Bresso, martedì 16 febbraio ore 20,30. Corso San Maurizio 69/b.

La tigre

Tiger



Siamo a carnevale: ecco una bella maschera.

We are at the carnival here is a nice mask.


giovedì 11 febbraio 2010

Art Review

Art Review è una rivista online e un social network per gli artisti.
Il centro dell'arte contemporanea ormai è il web.
Ecco la mia pagina: http://www.artreview.com/profile/CarloGloria
La home page invece è http://www.artreview.com

Art Review is an online magazine and social network for artists.
The center of contemporary art is now the web.
Here's my page http://www.artreview.com/profile/CarloGloria
The home page is rather http://www.artreview.com

mercoledì 10 febbraio 2010

Pullula








Quanta fatica portare avanti il progetto Pullula!
Pullula è un marchio creato per commercializzare le borse disegnate da mia moglie Jerry e da me. Lei si occupa del design, io delle stoffe.
Sono delle vere opere d'arte da indossare: le stampe dei tessuti possono essere indifferentemente utilizzate come quadri d'autore o, una volta confezionate ad anello con una capace tasca interna, come eleganti borse.
Per informazioni gloriacarlo@gmail.com oppure recatevi da Creativity, via Mazzini 29 Torino
How hard is to pursuit the Pullula project!
Pullula is a brand created to market the bags created by my wife Jerry and myself. She takes care of design, I make the fabrics.
They are true works of wereable art: print of fabrics can be used as either paintings or, once wrapped ring with a capacious pocket, as stylish handbag
For information: gloriacarlo@gmail.com or go to Creativity,via Mazzini 29 Torino

martedì 9 febbraio 2010

Chiara


120 x50 cm.
2010. Tecnica mista su tela. Mixed media on canvas.

Non è la prima volta che ritraggo una donna incinta. Questo ritratto mi è stato commissionato come regalo di matrimonio dalle amiche della sposa, ma altre volte serviva come primo regalo al bambino. E' una tematica in cui mi trovo molto bene. In sostanza si parla di vita... un'esplosione di vita.

Is not the first time I depict a pregnant woman. This portrait was commissioned as a wedding present from friends of the bride, but at other times served as a first gift to the child. It 'a subject in which I am very well. Basically it comes to life ... explosion of life.

lunedì 8 febbraio 2010

Giuseppe Verdi


La lampada del mio tavolino da notte.
The lamp on my bedside table.

sabato 6 febbraio 2010

La lettrice, il più grande mosaico

The reader: the largest mosaic.

Questa di Carlo Gloria è senza dubbio un’opera di forte impatto visivo.
Qualunque cosa di una cinquantina di metri di larghezza per quindici di altezza lo sarebbe. Lo sfondo nero esalta magnificamente lo smalto delle piastrelle, rendendo la figura perfettamente nitida
sia alla luce diurna che con l’illuminazione notturna. La realizzazione pratica dell’immagine, alla giusta distanza, coincide perfettamente con “l’idea” concepita a tavolino.

Una lampada, una persona sdraiata che legge un libro, un’enorme presa di corrente.
Ciò che in apparenza è una pacata immagine di un anonimo interno privato, in realtà è l’espressione di un forte legame simbolico con la fabbrica che vive al di là di questo immenso muro.
Proprio questo muro si fa carico del primo intento espressivo. Il muro che divide l’area produttiva, reale, pulsante, da quella ipotetica, di un ambiente domestico.
Una persona ha lavorato per un’intera giornata in quel recinto di mattoni ed ora si ritrova proiettata in un’area che le appartiene, indossando dei comodi blu jeans ed una semplice maglietta.
I piedi sono scalzi ad evidenziare lo stato di piena rilassatezza in cui la figura umana si distende.
La giornata lavorativa si è conclusa al di là del muro, ma al di qua si celebra il recupero dei propri interessi.

La stessa figura sarebbe stata ugualmente bella se fosse stata colta nell’atto di accarezzare un gatto, o nel più banale e consumato atteggiamento di chi, rientrando a casa, poggia a terra le borse della spesa.
Mille sarebbero potute essere le scelte. Questa del libro giallo, è probabilmente la scelta di una immagine più inconsueta, ma non per questo meno vera.
Sicuramente è un’immagine che dona a chi la guarda, un senso di profondo ed intimo abbandono.
Come due comparse uscite dalle quinte di un teatro, una enorme lampada da un lato, e, dall’altro, una non meno imponente presa di corrente.

La Turbocare è una fabbrica che produce turbine che serviranno ad attivare generatori per la produzione di corrente elettrica.
Possiamo quindi dire che indirettamente concorra alla produzione di energia elettrica.
La lampada, avrebbe potuto attingere energia (come nella maggior parte delle case) da una presa posta dietro il comodino, costituito dall’immenso cancello con saracinesca; invece, tramite un cavo elettrico che, sinuosamente, attraversa tutta la scena, si connette in questa grande presa.
La presa è volutamente sovradimensionata, proprio per incrementare il valore simbolico dell’attività che si svolge all’interno.

Qui si fa energia! Sembra dire. Ed è proprio così.

Marco Tomasino

Per iniziare una frase di Picasso va benissimo.

"La pittura è solo un altro modo per tenere un diario"

"Painting is just another way to keep a diary"