TUTTI is an exhibition of portraits realized by Carlo Gloria from 2008 to 2010. Therefore it belongs to figurative art, whose meaning and value have been trivialized in modern times, due to the invention and spread of photography (and this in spite of many photographers, with the portraiture, have been able to create a new real art). The observation is not accidental, because it is exactly on the border between painting and photography that the work of Carlo Gloria fits. In fact, the works exposed are, in most cases, oil paintings on photographic basis: the starting point is the digital photography, but the point of arrival is necessarily based on a “manual” intervention of the artist with oil painting and/or with sewing. Obviously they are no longer kings and queens, generals or prelates to be portrayed, but ordinary and contemporary men, which are real for reality and not for royalty. The result is a "living catalog" in which the artist does not search the individual subject, but the human type to which the subject may look like, with a purpose of classification that can turn any individualism. The subjects are shapes whose details are lost in the chromatic shades. The central theme of Carlo Gloria’s research is the shadow, the undefined, the indistinct. He said: "These portraits should just look like, not be identical. The game consists in it: someone will recognize himself in the portrait of someone else and he will understand to look like other people. In this way a mental work started: the discovery - against any individualism - that we are universally alike”. The subjects of the works stay motionless into the white limbo of the background and we lose ourselves in this dreamy atmosphere, in an absolute quiet, dominated by a sense of task, but never lonely. We try to guess the exact traits of the faces, the correct poses, the forms of bodies and of clothes. This indefinite world marks the distance with that kind of portraits which the modern world puts us constantly and unconsciously in touch with, in every moment of the day. "Shadow portraits” of Carlo Gloria are light years away from the world of advertising, newspapers and posters (and also from the schizophrenic world of the web), but they are also very far from satisfying the embedded "necessity" of the portrait: the desire and ambition of one who is portrayed to hand down to descendants his own image, as a proof of his existence.
However, what Carlo Gloria wants to communicate here, is an image soft, delicate, blurred and, therefore, universal.
giovedì 2 dicembre 2010
TUTTI, di Enrico Remmert
mercoledì 27 ottobre 2010
"L'ornamento è un crimine" Adolf Loos, 1908
Villa Ulpiana si trova nel centro storico di Volpiano, una cittadina alle porte di Torino. Le facciate della casa (Villa Ulpiana è l’antico nome della città di Volpiano) sono stati riprogettati da Carlo Gloria in collaborazione con l’architetto Stefano Cerruti dello studio BSA. Sui tre lati è stata dipinta una vecchia mappa del territorio con sovrapposto il tracciato attuale delle autostrade Torino-Milano e Torino-Aosta che lambiscono la cittadina.
venerdì 22 ottobre 2010
mercoledì 20 ottobre 2010
The family
lunedì 24 maggio 2010
lunedì 17 maggio 2010
martedì 11 maggio 2010
giovedì 6 maggio 2010
lunedì 3 maggio 2010
giovedì 29 aprile 2010
martedì 27 aprile 2010
venerdì 23 aprile 2010
Quello che penso
martedì 20 aprile 2010
Jaammj
giovedì 1 aprile 2010
Brrrrrr, che paura!!!
martedì 16 febbraio 2010
L'anoressica
Siamo in campagna elettorale e anche a me è stato chiesto di dare il mio contributo.
Tonight this work will go to auction to support the campaign of Mercedes Bresso.
giovedì 11 febbraio 2010
Art Review
Il centro dell'arte contemporanea ormai è il web.
Ecco la mia pagina: http://www.artreview.com/profile/CarloGloria
La home page invece è http://www.artreview.com
Art Review is an online magazine and social network for artists.
The center of contemporary art is now the web.
Here's my page http://www.artreview.com/profile/CarloGloria
The home page is rather http://www.artreview.com
mercoledì 10 febbraio 2010
Pullula
Per informazioni gloriacarlo@gmail.com oppure recatevi da Creativity, via Mazzini 29 Torino
martedì 9 febbraio 2010
Chiara
lunedì 8 febbraio 2010
sabato 6 febbraio 2010
La lettrice, il più grande mosaico
Questa di Carlo Gloria è senza dubbio un’opera di forte impatto visivo.
Qualunque cosa di una cinquantina di metri di larghezza per quindici di altezza lo sarebbe. Lo sfondo nero esalta magnificamente lo smalto delle piastrelle, rendendo la figura perfettamente nitida
sia alla luce diurna che con l’illuminazione notturna. La realizzazione pratica dell’immagine, alla giusta distanza, coincide perfettamente con “l’idea” concepita a tavolino.
Una lampada, una persona sdraiata che legge un libro, un’enorme presa di corrente.
Ciò che in apparenza è una pacata immagine di un anonimo interno privato, in realtà è l’espressione di un forte legame simbolico con la fabbrica che vive al di là di questo immenso muro.
Proprio questo muro si fa carico del primo intento espressivo. Il muro che divide l’area produttiva, reale, pulsante, da quella ipotetica, di un ambiente domestico.
Una persona ha lavorato per un’intera giornata in quel recinto di mattoni ed ora si ritrova proiettata in un’area che le appartiene, indossando dei comodi blu jeans ed una semplice maglietta.
I piedi sono scalzi ad evidenziare lo stato di piena rilassatezza in cui la figura umana si distende.
La giornata lavorativa si è conclusa al di là del muro, ma al di qua si celebra il recupero dei propri interessi.
La stessa figura sarebbe stata ugualmente bella se fosse stata colta nell’atto di accarezzare un gatto, o nel più banale e consumato atteggiamento di chi, rientrando a casa, poggia a terra le borse della spesa.
Mille sarebbero potute essere le scelte. Questa del libro giallo, è probabilmente la scelta di una immagine più inconsueta, ma non per questo meno vera.
Sicuramente è un’immagine che dona a chi la guarda, un senso di profondo ed intimo abbandono.
Come due comparse uscite dalle quinte di un teatro, una enorme lampada da un lato, e, dall’altro, una non meno imponente presa di corrente.
La Turbocare è una fabbrica che produce turbine che serviranno ad attivare generatori per la produzione di corrente elettrica.
Possiamo quindi dire che indirettamente concorra alla produzione di energia elettrica.
La lampada, avrebbe potuto attingere energia (come nella maggior parte delle case) da una presa posta dietro il comodino, costituito dall’immenso cancello con saracinesca; invece, tramite un cavo elettrico che, sinuosamente, attraversa tutta la scena, si connette in questa grande presa.
La presa è volutamente sovradimensionata, proprio per incrementare il valore simbolico dell’attività che si svolge all’interno.
Qui si fa energia! Sembra dire. Ed è proprio così.